“Mi piacerebbe andare a trovare Otzi, la mummia di Simulaun ritrovata nel 1991 in Val Senales in Alto Adige”. Con questo proposito così originale e al tempo stesso arduo per il suo 2017, Alberto Rosa ha conquistato la sua grande opportunità: una seduta di personal training con Vito Stolfi.
“Ho vinto un momento meraviglioso con la storia del fitness, difficile anche da catalogare. Riduttivo definirlo solo allenamento”. Il sorriso fanciullesco sul viso di Alberto, mentre si fa autografare la cartolina vincente da Vito al termine dell’incredibile esperienza vissuta nella sede Show di Treviso, all’interno del Centro Sportivo della Ghirada, vale più di molte parole.
Alla ricerca di Ötzi
Sono le 8.15. Il sole è già alto nel cielo della Marca. Alberto compie gli ultimi preparativi di rito prima di iniziare il suo lavoro. Non sta più nella pelle. È elettricità allo stato puro. “Il mio proposito non ha nulla a che fare con qualcosa di personale a livello fisico – sostiene Alberto, mentre si disseta – bensì, voglio raggiungere la cima del ghiacciaio dove è conservato Ötzi per dimostrare a tutti che ce la posso fare. Che non è impossibile”. Non è la prima volta che Alberto va in direzione ostinata e contraria rispetto al pensiero comune. Anche quando ha corso la sua prima maratona in tanti gli hanno detto “È certo, tu non ce la farai!”. Tutti smentiti clamorosamente. Lo stesso quando si è trovato di fronte al raggiungimento di piccoli o grandi obiettivi professionali. Sembravano traguardi impossibili da tagliare. Niente di più sbagliato. Chi conosce Alberto lo sa: è un sognatore pragmatico. “Con Show mi identifico. I principi in cui credo sono quelli che ritrovo anche qui dentro”. Giornalista sportivo, amante dello sport, della montagna, anche se ammette “sono un po’ goffo. Non ho mai camminato moltissimo sino a quelle altitudini, ma mi piacerebbe provare ad arrivare in cima al ghiacciaio di Simulaun a 3123 metri. Immaginate lo Show di una vista simile!”
Immaginazione al potere
L’allenamento si svolge attraverso un percorso di 9 esercizi scelti da Vito “tutti differenti, tutti con un carattere proprio. Una sfida a 360°: fisica e mentale”. Tutto scorre rapidamente, senza pause o cedimenti di ritmo. Alberto osserva le indicazioni e poi esegue. Un dolce sforzo continuo, incessante. L’intensità è ai massimi livelli. Le difficoltà ci sono, ma sono piacevoli da superare. Con le dovute proporzioni, paragonabili a quelle che probabilmente Ötzi si è trovato di fronte circa 5.000 anni fa “Mi ha colpito la sua storia” ammette Alberto “mi sono immedesimato. Me lo immagino come un uomo che cammina tantissimo, da una parte all’altra del versante della valle per cacciare o consegnare merci alle altre tribù. Alla ricerca di una sfida anche lui? Chissà, può essere!”
Albert in the “Show” with Diamond”
L’allenamento è concluso. Alberto si sofferma a chiacchierare con Vito. C’è il tempo per la classica foto di rito. Risate e abbracci, una pacca sulla spalla, i complimenti del comandante Stolfi. Il lavoro è appena iniziato. Per raggiungere la cima, la strada è ancora lunga. “Vito è incredibile. Gli è bastato uno sguardo e mi ha trovato subito un ingranaggio da sistemare per rendere la corsa più fluida ed economica”. Questo il lato tecnico della questione, ma non si vive di sola corsa. La mente comanda sempre il fisico. Un insegnamento che Alberto ha insito nel suo DNA “Mi sento consapevole e pieno di energia dopo questa seduta. Al di là di ogni retorica, credo che queste medesime sensazioni me le porterò dentro anche quando andrò a trovare Ötzi!”
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