Le ricerche emergenti mostrano che l’attività fisica provoca cambiamenti biologici che incoraggiano le cellule cerebrali a legarsi tra loro. Queste connessioni sono importanti perché riflettono la capacità del cervello di adattarsi alle varie sfide cognitive che lo vedono coinvolto. Più gli scienziati studiano questo processo, più diventa chiaro il fatto che l’esercizio fisico costituisce uno stimolo senza pari: uno strumento fondamentale per chiunque voglia raggiungere il suo pieno potenziale…creativo!
Siamo nati per muoverci
Sappiamo tutti che l’esercizio fisico ci fa sentire bene, ma la maggior parte di noi non sa spiegarsi il perché, o meglio, si accontenta di credere che questo avvenga soltanto perché stiamo bruciando lo stress riducendo la tensione muscolare e aumentando le endorfine. In realtà, la vera ragione per cui ci sentiamo così bene quando facciamo sport è che ciò fa sì che il nostro cervello funzioni al meglio. Sviluppare i muscoli e migliorare la funzionalità di cuore e polmoni sono vantaggi importanti ma collaterali rispetto all’enorme beneficio che ne trae il cervello. Al giorno d’oggi è facile dimenticare che siamo nati per muoverci: lo stile di vita sedentario, tipico dell’era contemporanea, rappresenta un’autentica spaccatura rispetto alla nostra reale natura e attualmente si pone come una delle più grandi minacce per la nostra sopravvivenza. Ciò che è ancora più inquietante, è che praticamente nessuno riconosce che l’inattività sta danneggiando anche i nostri cervelli, raggrinzendoli proprio dal punto di vista fisico.
Il cervello è come un quadro elettrico e noi siamo gli elettricisti
È già noto da molto che l’esercizio fisico aumenta i livelli di serotonina, norepinefrina e dopamina, ovvero i tre neurotrasmettitori coinvolti nel controllo del tono dell’umore, dell’affettività, dell’ansia, della memoria, dell’attenzione, dell’apprendimento, del dolore e di altre funzioni importanti per mantenere l’equilibrio psichico. Ciò che invece si conosce poco è che livelli tossici di stress consumano le connessioni tra i milioni di cellule nervose e la depressione cronica riduce alcune aree del cervello. L’esercizio fisico scatena una cascata di fattori neurochimici di crescita che possono invertire tale processo di deperimento, rafforzando a livello fisico l’intera struttura cerebrale. Il cervello risponde come fanno i muscoli, cresce con l’allenamento e la pratica, mentre deperisce con l’inattività e questo avviene in virtù del fatto che è un organo flessibile, o meglio, plastico. Il concetto di plasticità è fondamentale per capire come lavora il cervello e in che modo l’esercizio fisico può ottimizzare le funzioni cerebrali promuovendone la qualità. Ogni cosa facciamo, pensiamo e sentiamo è governata dalle cellule cerebrali (neuroni) connesse l’un l’altra. Allo stesso modo, i nostri pensieri, comportamenti e l’ambiente che ci circonda si riflette sui neuroni, influenzando il modello delle connessioni. Il nostro cervello non è cablato in modo definitivo ma viene costantemente riavviato. E noi, soltanto noi, siamo gli elettricisti capaci di far funzionare l’intero quadro.
Una spinta creativa
L’attività fisica, in particolar modo un allenamento aerobico come la corsa, stimola la produzione del cosiddetto fattore neurotrofico cerebrale (BDNF), che incoraggia la crescita di nuove cellule cerebrali nell’ippocampo e proprio per questo rappresenta un collegamento biologico cruciale tra pensieri, emozioni e abilità motorie. Mentre ci alleniamo, soprattutto se gli esercizi richiedono movimenti complessi, contemporaneamente stimoliamo il cervello a “sparare” segnali lungo la stessa rete di cellule che solidifica la loro connessione. La flessibilità cognitiva è una funzione esecutiva importante che riflette la nostra capacità di “spostare” il pensiero e di produrre un flusso costante di idee creative che si traducono in risposte innovative. Questa abilità è strettamente correlata ad elevati livelli di prestazione in ambienti lavorativi dove è richiesto un grande impegno intellettuale, perciò se avete in programma una riunione importante nel pomeriggio, fare una breve ma intensa corsa durante la pausa pranzo pare sia un’idea molto…intelligente! 🙂