C’è chi si pesa ogni giorno, chi lo fa solo quando è a dieta, chi si rifiuta perché ha paura del responso…insomma, il rapporto che ognuno di noi ha con la bilancia può essere più o meno sano ma una cosa è certa: il peso non è un indicatore affidabile per determinare il nostro stato di salute. Perché? Ve lo spieghiamo noi.
Liberiamoci una volta per tutte dal “peso” della bilancia
Non c’è niente da fare: dobbiamo dare “meno peso al peso”. E no, non è solo un gioco di parole. Per anni, e in molti casi ancora oggi, l’idea di raggiungere un certo peso è stata ed è l’obiettivo della maggioranza dei programmi di dimagrimento. Ma il peso è un valore relativo e, di per sé, impreciso. Infatti, delegare tutto alla bilancia è un grave errore perché questo strumento misura tutto indistintamente: vestiti, acqua, ciò che mangiamo, persino l’aria che respiriamo e pesa anche massa grassa e magra. Il tutto si traduce in un numero che certamente ha la sua importanza ma che non va interpretato come fosse l’unico segnale capace di determinare il nostro reale stato di salute.
I limiti dell’indice di massa corporea (BMI)
In fisica il peso viene descritto come la forza con cui un corpo viene attratto dalla Terra; questa forza-peso è una grandezza proporzionale alla massa del corpo. Voi direte, ma che c’entra questo? Riflettiamoci un attimo: anche il nostro peso, seppur misurato in kg, dipende dalla composizione della nostra massa corporea. L’indice di massa corporea (BMI) è spesso usato per definire il peso ideale di una persona e si calcola dividendo peso per statura al quadrato: ma anche questo indicatore ha i suoi limiti poiché i parametri che prende in considerazione non sono sufficienti per stabilire se una persona è sovrappeso o meno. Per capirlo è necessario considerare altre variabili fisiche come ad esempio il tipo di corporatura e il genere. Non sempre un aumento in chili è legato alla massa grassa, perciò prima di sottoporci a diete drastiche e nocive, dovremmo capire a che cosa corrispondono questi kg in termini di “compartimenti” corporei. Molti studi hanno dimostrato che persone con un BMI alto, ma fisicamente attive, risultano più sane di soggetti con un peso inferiore ma che al contrario adottano uno stile di vita sedentario.
E se la bilancia diventa una vera ossessione?
Per molte persone il controllo frequente del peso durante la giornata può raggiungere livelli che si avvicinano molto all’ossessione: ad ogni minimo aumento, ecco che si sfiora la tragedia. Tanto per cominciare, questa è un’abitudine assolutamente sbagliata, in quanto le variazioni di peso più significative si concretizzano nell’arco di settimane, non di due giorni o di ore. Dovete, anzi, dobbiamo impedire che oscillazioni anche minime influiscano sul nostro stato d’animo: piuttosto impariamo a decifrare e a “prendere con le pinze” quello che la bilancia ci dice, senza diventarne schiavi o farne una mania.
Il peso giusto? Quello in cui prevale la massa magra
Lo abbiamo già detto, ma vale la pena ribadirlo: un elemento determinante sul peso e, ovviamente, sullo stato di salute generale di una persona è la quantità di massa magra corporea, che può variare in base a diversi fattori:
– il proprio codice genetico;
– il tipo di regime alimentare che si è soliti seguire;
– la propria età biologica;
– il proprio stile di vita (attivo o sedentario).
A parità di peso e altezza è possibile trovarsi di fronte a due o più persone con un’armonia corporea completamente diversa e questo succede perché ci sono differenze nello sviluppo della massa magra e di quella grassa. Persone sovrappeso hanno sicuramente un deficit di massa magra, ma anche chi è sottopeso può avere lo stesso problema. Insomma, il consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di lasciar perdere il sogno di un ipotetico “peso ideale”: piuttosto analizzate bene quali sono le carenze del vostro corpo e cercate di colmare queste lacune.
Per il resto, a far prevalere la vostra massa magra ci possiamo pensare noi 🙂