Molte persone sono convinte che la leadership sia solo un’attitudine innata. O ce l’hai, o non ce l’hai. In realtà è proprio qui che sta l’errore: ognuno di noi ha la possibilità di educare (nel senso di “tirare fuori”) e allenare le qualità che contraddistinguono i leader.
Ma quali sono queste caratteristiche? Come possiamo svilupparle? Ecco un riassunto dell’intervento del dottor Cognonato, protagonista del Workshop che si è svolto ieri sera nella nostra sede di Treviso.
Intelligenza emotiva: ingegnere E poeta
Potrebbe sembrare una contraddizione ma non lo è, e presto capirai perché. Il concetto di intelligenza emotiva, introdotto nei primi anni ’90 dallo psicologo statunitense Daniel Goleman, è diventato il pilastro delle neuroscienze. Ma che significa essere emotivamente intelligenti? Partiamo dall’inizio: il nostro cervello è suddiviso in due emisferi, sinistro e destro. Nel primo risiede quella che, in gergo tecnico, viene definita funzionalità logico-razionale mentre il secondo controlla gli aspetti legati all’emozione, all’immaginazione e alla creatività. Metaforicamente parlando, si potrebbe dire che l’emisfero sinistro è l’ingegnere mentre il destro è il poeta. E fin qui. La vera novità sta nel fatto che queste due “anime” non sono esclusive: si possono, anzi, si devono congiungere. Una condizione di equilibrio tra il pensiero logico e l’interpretazione emotiva è un prerequisito fondamentale per chi vuole coltivare la propria leadership. Le persone emotivamente intelligenti sono costantemente in contatto con la loro autenticità, hanno e trasmettono fiducia, sono più carismatiche, ottengono più risultati e soprattutto stanno meglio con loro stesse.
Il ruolo del sistema limbico: prima percepiamo, poi pensiamo
La struttura che mette in relazione gli aspetti dell’uno e dell’altro emisfero si chiama sistema limbico: ogni nostro comportamento, prima di diventare tale, attraversa un processo che coinvolge diverse dimensioni e segue un ordine ben preciso:
– Sentire
– Percepire
– Pensare
– Fare
Il pensiero è fortemente influenzato dalla percezione: le emozioni hanno una forza dirompente che da un lato può ostacolarci nel raggiungimento dei nostri obiettivi ma dall’altro, quando sono ben gestite, possono darci una marcia in più aiutandoci a comunicare in modo efficace e motivandoci a reagire meglio agli stimoli provenienti dall’ambiente che ci circonda.
La stoffa del leader: le 8 qualità da cucirti su misura
Vuoi essere un leader? Puoi. Non sai da dove partire? Comincia familiarizzando con queste otto abilità:
1) Stupore
I leader sono dei visionari affamati di conoscenza e sempre pronti a cogliere le sfumature del possibile.
2) Carisma
Il carisma è una qualità imprescindibile del vero leader. È “karma che esce da tutti i pori”, ma soprattutto attraverso il linguaggio non verbale (sguardo, tono della voce, gestualità, prossemica). Solo chi è profondamente a contatto con il proprio inconscio è capace di trasmettere questa forza agli altri.
3) Fiducia
La fiducia è uno tra i sentimenti più importanti e tutti noi dovremmo imparare a svilupparlo, soprattutto quando ci rivolgiamo a noi stessi. Il leader crede nelle proprie potenzialità e vede in ogni sfida un’occasione di crescita.
4) Presenza
Essere presenti significa avere il coraggio di staccare un momento la spina per dare valore, attenzione ed energia a ciò che è davvero importante, in primis a noi stessi e alle nostre emozioni. I grandi leader sono soliti ritagliarsi del tempo per meditare in silenzio e respirare profondamente. Si tratta di pochi minuti al giorno, ma è un’abitudine alla quale non rinunciano mai (a proposito, lo sai che il sistema limbico è sollecitato dalla ripetizione? All’inizio sembra difficile, poi… 🙂 ).
5) Visualizzazione positiva
“Io posso”. È questa la frase che risuona nella testa del leader. Un’eco piacevole, motivante, stimolante. Le persone che immaginano di riuscire hanno maggiori probabilità di farlo rispetto a coloro che fanno leva esclusivamente sul pensiero logico.
6) Relazione
I contenuti sono importanti, certo, ma la relazione li “eleva”, li porta ad un livello superiore. In sostanza, il modo in cui si trasmette un messaggio può dare maggiore valore al messaggio stesso. Un’ottima capacità di relazione è pane per i denti del leader.
7) Empatia
Essere empatici significa prima di tutto porsi in un’ottica di ascolto. Un sentire completo, totale, che non coinvolge soltanto le orecchie. I veri leader regalano l’ascolto; mettono in stand-by le loro opinioni e si impegnano a riconoscere e interpretare le emozioni degli altri come se fossero le proprie.
8) Proattività
Modalità anticipatoria on. I leader sono persone orientate al cambiamento e all’auto-iniziativa, perciò preferiscono agire in ottica preventiva piuttosto che lasciarsi travolgere dalle situazioni. Non sarebbe bello poter sfruttare questa capacità anche per ridurre il rischio di subire qualche strigliata del capo?
Pensaci. Anzi. Immaginalo.